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Saggezza o follia: comunque un'opportunità!
Storicamente la stupidita' e' una piaga che affligge l'umanita'. ''Non potremo mai sconfiggerla del tutto -afferma ancora Carlo Cipolla- ma i suoi effetti possono essere meno gravi se capiamo come funziona''. Cipolla ha individuato tre caratteristiche per prevenire e curare. Eccole. La prima: La stupidita' e' inconsapevole e recidiva. Dunque, chi e' stupido non lo sa ed e' quindi piu' pericoloso. La seconda caratteristica: La stupidita' e' contagiosa. Le folle sono piu' stupide delle singole persone che la compongono. Il contagio emotivo diminuisce le capacita' critiche.
La terza e ultima caratteristica individuata da Cipolla tocca il potere e alcune figure storiche che lo hanno gestito. ''Il potere rende stupidi'' diceva Nietzsche. Basti pensare a Luigi XVI, che nel giorno della presa della Bastiglia appunto' sul suo diario ''Oggi niente di nuovo''. Come non ricordare anche la decisione di Napoleone di attaccare la Russia in pieno inverno, col risultato che l'armata francese venne decimata dal freddo prima che dalla battaglia, o le disfatte prevedibili di Caporetto, Vietnam e Iraq di oggi.

"Alcune persone sono costrette a compiere scelte radicali, apparentemente eroiche, a causa della loro incapacit di gestire nel quotidiano situazioni a lungo andare, per loro, sempre pi nocive e insostenibili. Un po come, banalmente, doversi privare di colpo delle sigarette per lincapacit di limitarne il consumo. Ed proprio delle esperienze pi dure che affrontano le persone che ci circondano, che dobbiamo cercare di fare tesoro, senza necessariamente subire in prima persona le circostanze assolutamente dolorose che le generano. Un po come, cercare di dare un diverso valore a tutto ci che ci circonda, come se fossimo in fin di vita.
- A tal riguardo vi consiglio di vedere il film:"INTO THE WILD"; ciao a tutti!"

pervenuta da Franz Cap (Shiatzu-Roma)
Into the wild (Recensione)
Alaska. Il luogo tanto sognato, la meta ultima di un viaggio iniziato come una fuga e diventato una ricerca della verit autentica. Allontanarsi dal materialismo, dallambizione e dalla rabbia della sua famiglia, specchio della societ moderna-occidentale, sospettosa ed assuefatta, per Chris McCandless (Emile Hirsch, profondo nellinterpretare lumanit di un personaggio non mitizzato, ma reso perfettamente reale, anche con i suoi errori) la sola possibilit per ritrovare o scoprire se stesso e la vita. Nel suo percorso attraverso lAmerica incontra e da ogni incontro impara: dalla coppia hippie, interpretata splendidamente da Catherine Keener e Brian Dierker, limportanza di amare ed essere amati, dal carisma di Vince Vaughn lallegria e la solidariet che nasce dallamicizia e poi dallincontro della saggezza, con il bravissimo e struggente Hal Holbrook, il bisogno di calore reciprocoilluminati dalla luce della spiritualit. Ma ci di cui ci si rende conto che, alla fine, la chiave non sta nel raggiungere la meta, ma nel viaggio affrontato per arrivare a toccarla, negli incontri fatti e nelle emozioni ricevute e donatela felicit vera solo quando condivisa. Ma come si pu descrivere la magia dei sentimenti provati con il contatto umano o legati ad una naturasempre pi selvaggia? Come si pu solo sfiorare tutto questo? Penn riesce con una semplicit disarmante a raccontare ogni dettaglio, ogni brivido provato. Con scenari in cui lo sguardo si perde, con parole scelte attentamente che arrivano a toccare il cuore e con le musiche di Eddie Vedder a far da colonna sonora ai sentimenti e alle azioni, il regista (e sceneggiatore) permette allo spettatore di sentire, di vivere e commuoversi durante questo viaggio, che diventa un vero viaggio interiore. E poich ogni cosa va chiamata con il giusto nome, questo film un capolavoro, un capolavoro di immagini, parole e musica. (27-10-2007)
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