Denunce Ingiustizie> Letterina a Babbo Natale
Caro Gesù Bambino,
quest’anno per Natale
ho fatto un pensierino
a un dono inusuale.
Non chiedo un modellino
né il Lego né la Play,
se ascolti ora ti spiego
il dono che vorrei.
Come di certo sai
qua in giro ultimamente
accadono dei guai
che angustiano la gente.
La fame, lo scontento,
gli afflitti e gli ammalati
capisco, mi dirai,
ci sono sempre stati.
Non c’è nulla di nuovo,
per cui non mi lamento,
o almeno solo un po’,
per il funzionamento
del mondo in cui mi trovo
pieno di qui pro quo.
Ma pure se ci provo,
fra tante cose amare
che devo sopportare
di una - ti dirò -
proprio non mi do pace:
il fatto che un giullare,
un truffatore nato
si trovi a governare
le sorti dello stato.
È il capo del paese!
Comprendi la questione?
Non so se sei informato
di tale situazione,
dei conti delle spese,
del debito sovrano,
di chi - disoccupato -
non giunge a fine mese
mentre qualcuno invece
fa vita da sultano.
Magari hanno provato
l’imbroglio anche con te
spacciandoti per santa
pure la Santanchè,
dicendo di aver fede
come sostegno e ausilio,
ma sappia chi ci crede
che parlano di Emilio.
Sappia chi l’ha votato,
credendo alle promesse,
che invece che allo stato
lui pensa ai propri guai
e sempre al suo interesse.
Ma queste cose in fondo
(son poi sempre le stesse)
di certo già le sai,
sei tu che hai fatto il mondo
e dunque capirai
per quanto la sai lunga
qual è la differenza
tra cene e bunga bunga
tra avere i giusti voti,
un’etica, coerenza,
l’onore, la coscienza…
o invece Scilipoti.
Tu grazie all’onniscienza
conosci questi tarli
prima che te ne parli,
li leggi nei pensieri.
E dunque, se son veri,
vedi l’anomalia
di questa patria mia.
Ora, non è che speri
tornino per magia
Mazzini e Garibaldi
e quella compagnia
che fece i tempi d’oro,
al posto dei ribaldi
un Berlinguer o un Moro,
De Gasperi o Pertini,
D’Azeglio con Cavour.
Lo so ch’è un’utopia,
un sogno da bambini,
ma qui siamo in balìa
del re del putain tour.
Qui siamo nelle mani
d’una genìa di ladri
ipocriti e ruffiani
figli di dubbie madri,
di ballerine e nani,
politici cialtroni,
rapaci tangentisti
e giornalisti proni.
Qui siamo intrappolati
in questo vermicaio
dove se c’è un onesto
è l’ago nel pagliaio,
da questo parlamento
rifugio d’indagati
ingordi ed attaccati
ad un paese esangue
come vampiri al sangue.
Ecco qual è al momento
la nostra situazione.
E se di contro intanto
langue l’opposizione
tu mi darai ragione
se poi confido alquanto,
anzi direi soltanto,
nell’aiuto divino.
Perciò, Gesù Bambino,
è questo che vorrei
quest’anno per Natale,
né il Lego né la Play,
neanche un modellino
né nulla di speciale
ma un dono anzi banale:
un paese normale. |
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