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Mia sorella, Marina Caporale, insegnante di Yoga Kundalini presso il Mandala di Roma venne a mancare il 2/1/2001 nel decimo anno dalla fondazione del centro di meditazione di Soriano proprio il giorno della suddetta ricorrenza alla fine di quello che č stato il suo ultimo raggio di luce: a 40 anni.

Marina Caporale
(musica a cura di Marzia solo su Browser Internet Explorer)

Nella mia visita di ieri alla tomba di Marina l'ho lasciata finalmente libera di proseguire nel suo viaggio ...

Eravamo da quattro giorni a Celleno nel centro di Pietro Catania, un maestro di Yoga proprio a pochi chilometri da Soriano nel Cimino e quello che doveva essere uno stage di noi tre maestri di varie discipline si è trasformato per "volontà propria" in un esperienza potentissima con tutt'altre persone ed energie e dinamiche completamente diverse da quelle che ci aspettavamo quando l'avevamo organizzato ma potentissime e veramente impressionanti ... noi, seguendo il Tao, abbiamo assecondato questo flusso potentissimo che si stava manifestando consapevoli che il tutto trascendesse le singole individualità e personalità di coloro che l'avevano organizzato. Chiaramente per ciascuno di noi l'esperienza è stata personale e collettiva ma quella a cui voglio accennarvi è la mia personale perché credo che ciascuno di voi ne possa avere una traccia per capire in che direzione ricercare quei piccoli segni che guidano le nostre singole esistenze individuali verso il compimento del loro destino.
Arriviamo al centro di pratica di Celleno il 30 dopo che Angela da Salonicco si era incontrata il giorno prima magicamente a Ciampino con il suo volo proprio all'ora in cui Pietro staccava dal lavoro proprio lì a Ciampino; e ci attendevano insieme a due attori di Merano in questi due casali incredibili sia come ambienti che come collocazione al fuoco di una valle semicircolare ove l'eco della piccola cascata difronte veniva amplificata proprio come nel fuoco della lente i raggi solari convergono ed hanno maggiore potenza per scaldare od incendiare a seconda dell'uso che se ne fa...
Dopo una nostra spedizione a Montefiascone per procurarci il mitico "est est est" arrivano anche altri due amici di Pietro provenienti da Faenza che si aggregano a me la mia compagna, mio figlio e mia sorella Alessandra. Iniziamo un briefing per definire le nuove attività in calendario che vogliamo realizzare in quei giorni: così si fa amicizia e si cena insieme raccontandoci un po' gli uni gli altri fino a tarda notte per la novità e la curiosità di stare insieme lì in quel posto incantato fuori degli impegni e delle routines così ... al di fuori dello spazio e del tempo.
Il giorno dopo esco alla luce di un sole terso nel cielo luminoso appena spuntato sopra l'anfiteatro di tufo scavato dalle ultime glaciazioni poggiante su una base profonda di argilla e mi metto nelle mie Zhang Zhuang per caricare l'energia necessaria a rigenerare il mio corpo provato dalle feste natalizie e dal lavoro massacrante in fabbrica, davanti ad un Cristo scolpito su pietra in una posizione alquanto inusuale per i cattolici: in loto con la mano destra che indicava con una "pistola" il cielo e l'altra come il buddha a raccogliere sotto il tantien i doni che la terra gli offriva, a simboleggiare la presenza di Gesù di Nazareth in India tra i 12 ed i 30 anni per praticare nei monasteri le tecniche e vie esoteriche e sciamaniche che padroneggiò con la sua morte nel manifestarsi ai suoi discepoli in corpo energetico una volta liberatosi da quello fisico che non gli serviva più dato che "tutto era compiuto".
Si aggiungono a me l'attore Michele Fiocchi che mi osservava da un po', un ex allievo della mia ex maestra Li RongMei oggi attore professionista di altissimo livello, quindi la mia allieva venuta da Salonicco Angela e via via tutti gli altri a mano a mano che facevano colazione. abbiamo fatto Yi Quan (Dachengquan) uno stile di Qigong da combattimento molto potente, per studiare singolarmente tutti gli ingredienti presenti nel TaiJi Quan. Quindi le Zhang Zhuang (posizioni) gli Shi Li (ricerche della forza) ed i Muo Cha Bu (passi sincronizzati agli shi li restando connessi a cielo e terra attraverso postura e respiro sincronizzato al movimento). Quindi siamo passati alla forma 13 Yang ed al Tui Shou in coppia per testare la forza con l'aiuto di un compagno. Poi con Angela, l'unica superstite abbiamo fatto due ore e mezza di Ba Gua Zhang (Pa Kua): 4° 5° e 6° palmo.
Dopo pranzo abbiamo visto il film realizzato da mia sorella Alessandra Caporale con altre due donne di Barcellona "i fili di Penelope": come una specie di cineforum nel quale lei ci ha illustrato tutte le problematiche che avevano dovuto affrontare per realizzare questo film documento sulla condizione della donna marocchina nei suoi paesi di origine partendo dai loro mariti emigrati a Barcellona fino a stabilire un contatto con le loro mogli alle quali è affidato completamente il compito di occuparsi della famiglia dello sposo senza alcuna voce in capitolo poiché questa a sua volta è sottomessa al consiglio degli anziani (maschi) che detengono il potere assoluto nel paese. Questi decidono cosa si deve o non deve fare, pertanto l’appoggio delle tre registe alla proposta delle donne di mettere su una cooperativa tessile con la collaborazione dei giovani immigrati in Spagna, si trovò in rotta di collisione frontale con lo stato di cose vigenti e furono costrette ad andarsene ma senza mollare la responsabilità che quel legame richiedeva; raccolsero macchine da cucire con un tam tam via web le fecero revisionare e con tecnici e materiali di ricambio le inviarono perché queste donne potessero iniziare un percorso di emancipazione dalla sudditanza, sottomissione e schiavitù maschile. Alessandra ci ha poi spiegato che le donne marocchine che hanno incontrato erano consapevolissime dei loro diritti (il che non significa averli già conquistati) ed hanno approfittato della loro presenza per "MUOVERE I FILI" DEL LORO DESTINO proponendogli di dargli una mano a mettere su un progetto di tessitura cercando finanziamenti e l'appoggio dei ai giovani immigrati in Spagna.

Dopo un'ora di pausa ci fu la rappresentazione teatrale di Michele Fiocchi che rappresentò l'Ulisse: il percorso "iniziatico" attraverso il quale Ulisse nell'Odissea sceglie di affrontare fino in fondo tutte le sue paure materializzate nel racconto omerico dalle prove che dovette affrontare fino a poter tornare nella sua casa da ... PENELOPE (nemmeno farlo apposta..) ed Angela che è greca si è trovata "nell'occhio del ciclone" ... -Michele è veramente un attore con la A maiuscola uno di quelli posseduti dal "daimon" che gli ha fatto interpretare tutti i personaggi omerici saltando dall'uno all'altro senza soluzione di continuità utilizzando il corpo e le arti marziali da lui studiate come fini strumenti per realizzare quel fine catartico comune denominatore della tragedia greca tra tutti i partecipanti e .. ULISSE , appunto.
La sera poi cenone e bigliettini segreti con tutto ciò che volevamo lasciare di noi delle VECCHIE ABITUDINI che poi furono bruciati nel fuoco ad uno ad uno concentrati su cio' di cui ci si liberava con quell'atto; e nuovi bigliettini letti a turno con il "gioco della bottiglia" pescandoli dal vaso al centro dove ciascuno aveva scritto ciò che desiderava si realizzasse per sé e gli altri in questo magico anno. Poi ... fuochi, bevute e danze fino alle 3 e mezza del mattino ...

Il giorno dopo l'esperienza più potente della quale i lavori dei giorni precedenti erano preludio e preparazione. La sciamana Petra Savio, anch'essa di Merano ma emigrata a Faenza era pronta davanti alla sala ove tutto era predisposto ed in connessione con le energie degli antenati e degli spiriti della terra per iniziare il rituale delle costellazioni familiari. Dopo aver onorato le tre "parche" della Vita della Sorte e della Morte, siamo "entrati" nei nostri fuochi doppi dell'anima, maschile e femminile, in connessione con gli antenati. Ad uno ad uno abbiamo affrontato fisicamente i nodi karmici che tenevano imbrigliate e bloccate le nostre energie creatrici impedendoci di progredire nel nostro cammino di realizzazione del destino della nostra anima, nel quale, appunto, ho lasciato finalmente andare mia sorella da 11 anni imbrigliata dai fili di Penelope del nostro affetto-legame-possesso che le impedivano di continuare il suo cammino libera ormai da tempo del suo corpo mortale.

Grazie di cuore a tutti i partecipanti che con la loro presenza ed energia hanno reso possibile tutto questo pagando anche con la loro salute ciò che hanno liberato negli altri ed essendo stati a loro volta "trattati" per ritrovare l'armonia in uno scambio reciproco di doni hanno ripreso la strada delle loro case, come Ulisse, la dimensione spirituale dell'esistenza.

Un grazie particolare a mia madre a Max e Marzia (mio fratello con moglie) e i loro 3 figli che ci hanno portato gioia amore ed allegria soprattutto nelle loro danze vorticose a spirale di capodanno nel caos di libera espressione corporea generali.

Abbiamo concluso l'esperienza con il passaggio della "Grolla" (da Santo Graal) che trasformava l'acqua della cerimaonia del Vesak da loro celebrata finora in quel posto, finalmente in Vino (vin Brulé) bevendo dalla quale coppa ognuno rendeva grazie dei doni partecipati e ricevuti in questa "celebrazione" della vita che muore all'uomo vecchio e rinasce a quello nuovo in un anno (2012) fine del calendario Maya che per gli indiani rappresenta l'illusione di tutto ciò che noi chiamiamo "mondo"; il tutto celebrato "dall'antico sacerdote Maya" Pietro Catania.

Il giorno dopo, pioggia, come l'anno prima .. il 2/1 ..pulizie di casa saluti ed abbracci, e la visita a Soriano, al cimitero alla tomba di mia sorella per la quale avevo "lottato" con mio figlio era saltata come l'anno prima (nel quale alla fine ci ero andato da solo tornando ad Urbino..). Così ci siamo fermati a pranzo e poi siamo partiti. Imposto il navigatore: Urbino!!!
Tra gli urli di mio figlio che dopo tutta la pazienza del mondo davvero non ne poteva più di tutte queste storie misticheggianti e voleva tornarsene finalmente a casa ...
Ma la sorte ... dopo un po' mi accorgo che il navigatore ha "scelto" la via per Viterbo per tornare ad Urbino (verso sud anziché nord..). Arrivati a Viterbo prendiamo la superstrada e passiamo davanti all'uscita per Soriano, ore 17 ... il cimitero sarà chiuso e poi è buio penso Sammy aggiunge "non ci pensare nemmeno" ed io tiro dritto pensando ma perché siamo restati un giorno in più se poi non c'é andato nessuno a .. "chiudere il cerchio". Vedo un distributore di metano sul lato opposto della strada ed ero a metà serbatoio senza avere i soldi per arrivarci a benzina ... esco all'uscita dopo torno indietro e faccio il gas, devo riuscire e prendere il senso contrario per tornare verso Orte ed esco ... A SORIANO!!! Nemmeno più un'indecisione: imbocco verso Soriano paese, nonostante fossero le 17.30 orario che sapevo essere di chiusura del cimitero tra le "me'stai a prende' pel CULO!!??" di Sammy e le "'me volete proprio fa' bestemmià!!!" -Gedske si asteneva da commenti (saggezza nordica) arrivo davanti al cimitero. Buio pesto, porta socchiusa con catena su di un lato ciondolante: m'infilo ed inizio a correre nel cimitero al buio...
Già di giorno avevo sempre avuto problemi a trovarla, ma di notte ... corro, corro corro, svolto qui , li: é più sopra o più sotto? - "ma dove cazzo è!!?!??" - mi accorgo di essermi perso in una vera "città alta" dove non ero mai stato tra fornetti luci tremolanti e fioche come fuochi fatui che dribblavo cercando di non guardare in nessuna direzione in particolare, consapevole che se per un qualche caso mi fosse uscito da qualche camera funeraria il custode in perlustrazione: non mi avrebbero nemmeno dovuto trasportare altrove ... Stranamente, tale era la forza di quello che avevo sperimentato il giorno prima che tuttavia riuscivo a restare lucido ed a continuare a correre per vicoli stretti e bui tra le tombe scalette di raccordo fino a che arrivai finalmente nella sezione bambini e vidi la lapide grigia, ora nera dal buio, con la foto che nemmeno distinguevo ma che mi era così cara .. Poggiai le due mani sulla fredda pietra connettendomi con il cuore alla sua anima dicendole intimamente: ti lascio libera di proseguire il tuo viaggio ora sei libera va .. continua il tuo viaggio; la terra sotto i miei piedi si allungava e si contraeva come respirasse, sentivo il mio corpo allungarsi e contrarsi poi delle voci lontane: riaprii gli occhi e pensai che era il custodeche voleva chiudere il cimitero e che Gedske stava cercando d'intrattenere ... corsi a ritroso per tutti quei sentieri senza vita fino all'uscita ove vidi mio fratello Max e famiglia Ale salutarsi ... non erano loro ... ma evidentemente la loro presenza era tangibile come ci fossero stati.
Ripresi la via di casa.

Buon Anno a tutti mArco

PS: il sogno di stanotte, a 4 giorni di distanza: Sammy guidava una vecchia lambretta dove era adagiata sdraiata Marina davanti, serena come sempre, ed erano finalmente stati rilasciati dopo un lungo sequestro ...




Petra scrive

Ciao a tutti, scusate il ritardo .. anche noi, dalle terre faentine, volevamo ringraziarvi ancora di cuore per questi giorni così particolari, con i risvolti inaspettati,con questi incontri davvero magici...
la sensazione forte è che questo posto meraviglioso, i giorni di portale e il nostro mix di energie abbiano lasciato un seme in questo luogo ancora misterioso ma anche dentro ognuno di noi e che con le attenzioni giuste possano germogliare e crescere forte in questo anno dove tutto è possibile....
e come forse direbbe il saggio P.Coelho: "ogni momento di ricerca è un momento di incontro" e " coloro che cercano di andare avanti, ma al contempo desiderano conservare una parte della loro vita passata, finiscono per rimanere feriti da essa."

Un caro abbraccio a tutti voi

Petra e Savio




-mia mamma scrive:

Bellissime le foto a ricordo di un incontro felice e intenso. Grazie a tutti! Massimo, Marzia e company sono partiti il 5. Ale è partita stamattina. Dopo qualche lagrimuccia torno ai miei racconti e alla mia musica. Vi regalo un raccontino breve scritto dopo il mio viaggio in Argentina. Un forte abbraccio a Pietro, Michele, Letizia, Angela, i due Savio , figli e nipoti.

A presto Elsa




Letizia scrive:

Grazie Marco per la tua condivisione, mi hai fatto piangere (lo so è troppo facile...)
Già ieri mattina stavo meglio, tanto che aspettando che Michele e Karoline si svegliassero, ho preso Pietro e ho martellato un altro po'....
poi siamo partiti verso queste lande fredde.
Spero di ricontrarvi presto, è stato forte e intenso questo incontro!

Ciao, voi sognate...io da quando sono tornata, non dormo molto: oggi alle 4 ho stirato!

Ciao un abbraccione Letizia



Michele scrive:

Grazie a Marco di condividere un resoconto che è intimo e .....
grazie a PIETRO! (sic!) ... E a tutti ancora, ....
in questo momento l'emozione è ancora forte e non ho altre parole.
Spero solo di rivedervi presto!

Vi abbraccio forte
Michele




Ale scrive:

Allora, parlando di energia che si muove...
è appena iniziato l'anno e già mi stanno arrivando alcune delle cose di cui avevo
bisogno... potente questo capodanno!!!

nuovi incontri (letizia, angela, michele, Petra, Savio)
dolcezza (piero)
andare avanti nello sbloccare la nostra energia familiare (il calice condiviso, la tua costellazione, ecc.)
cambiare casa a barcellona per una più spaziosa e luminosa (si è aperta LA opportunità, spero vada in porto)

insomma, tutto è in movimento,
ti abbraccio forte forte
Alessandra



sms+email di Angela:

Ciao! avevo pensato di mandarti una mail oggi ma sei in anticipo.
E' stato molto bello anche per me , è da ieri che non riesco a smettere di riflettere su certe cose!
Peccato che avevo il volo oggi. Sono arrivata stanchissima e raffreddata ma molto contenta :)
Grazie anche a voi! Bisogna riorganizzarci!

Grazie Marco!! molto belle (le foto).
Allora io potrei gia cominciare con le relazioni pubbliche qui in Grecia per la nuova "impresa"...
Piero non potrebbe dire di no.. tanto ormai mi sa che non dipende (solo) da lui!
Un abbraccio :)

Angela (da Salonicco)


Marina Caporale
Marina il giorno prima di Morire ... in pellegrinaggio ad Assisi; L'ultima sua frase: "Ora sono finalmente pronta a cogliere ogni opportunitā la vita vorrā mettermi innanzi".

Marina Caporale
In ricordo degli undici anni trascorsi dalla sua morte oggi c'era una piantina nuova in mezzo a quelle due ...




Meditation Center of Celleno 'Sun and Moon'

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Celebrazione di un flauto di canna (ombra) o affrontare la propria sorte come Ulisse: le sue più profonde paure ..


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