"Egli si muove e non si muove; a causa della sua sottigliezza, incomprensibile;"

Non è forse il "Cercare l'Uno" o "la quiete nel movimento ed il movimento nella quiete" del maestro Yang Lin Sheng.


dal versetto 15 della Bhagavad Ghita cap.13



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Marco Caporale


mArco Caporale
: cintura nera V° Duan di Kung Fu INTERNO della ASKT nei seguenti stili: Yi Quan, Xing Yi Quan, Ba Gua Zhang e Tai Chi Chen; IV° Duan di Shaolin Quan.  Altri precedenti diplomi ufficiali conseguiti: Istruttore C.O.N.I. - F.I.Wu.K. (Federazione Italiana WuShu Kung-Fu) Cintura Nera II° Duan di WUSHU e SANDA già insegnante Tecnico CONI - FITaK dal 1990 pratica le Arti Marziali da 50 anni. Ha iniziato con lo Judo dal '72-'82; lo Shaolin (Siu Lam) dall'82-'88; il Wushu, Tai Chi Yang con Li Rong Mei fino al '93; simultaneamente all'insegnamento ad Urbino e Pesaro studiava inoltre l' AiKiDo di Yoshigasaki, Tiro con l'arco con Elena Forte e Qigong Medico di Li Xiao Ming dall'88-'95; quindi Yi Quan, Tai Chi Chen, Xing Yi e Pa Kua dal '96-'06 con il suo maestro Yang Lin Sheng e dal suo ritorno in Cina ha continuato la ricerca e lo sviluppo delle arti marziali con Zhang Du Gan (Pa Kua, Ba Gua Zhang); Xu Gu (Wudangshan); Xiumu Zhang (Barcellona) e il Liu Zi JUE (sei suoni risanatori e movimenti DaoYin della maestra Ma XuZhou figlia del G.M. Ma LiTang) con Giulia Boschi (Roma) completando la sua formazione di Gōngfu interno. Ha esportato gli insegnamenti anche all'estero dai Pirenei a Salonicco ora ha ricominciato da zero un nuovo percorso a Pergola (PU) con un nuovo progetto dal nome il tempio del Tai Chi.



Vita marziale del mAestro

mArco nasce a Roma l'11/09/1961, inizia le arti marziali col Judo nel '72 che porta avanti dai 14 anni in poi con assiduità insieme al fratello di un anno più piccolo con il quale nell'adolescenza faranno “mattanze” nelle varie scuole romane sfidando mostri sacri di allora come i fratelli Carmeni, incrociando il tatami con Rosati, Mariani ed altri grandi della storia del Judo romano di allora, nulla a che vedere ovviamente con quello milanese dei fratelli Vismara, comunque una buona base che gli ha forgiato il fisico da lottatore di allora creando vasi sanguigni per lo smaltimento delle tossine e dell'acido lattico frutto di allenamenti intensivi, partecipando a gare di ogni tipo con relativi digiuni per rientrare nelle categorie di peso inferiori.

In seguito a combattimenti da strada con la delinquenza locale decide nell'82 di passare al Kung Fu, Shaolin o Siu Lam in cantonese, con il quale condivideva ed incrociava da tempo palestre e spazi marziali nel Nuovo Salario ove viveva.
Ricorda che la sua giornata tipo di allora che iniziava prima dell'alba inseguendo due o tre autobus per arrivare in tempo all'Università La Sapienza di Roma, poi a S.Pietro in Vincoli ove studiava in biblioteca fino a sera per rientrare a casa cambiare borsa e ripartire nuovamente correndo nel traffico tra smog e quant'altro per arrivare già “caldo” agli allenamenti. All'epoca seguiva sputando “sudore e sangue” due turni successivi uscendo per ultimo, facendo dunque la doccia gelata perché lo scaldabagno della palestra (ARES) era già esaurito dopo i primi due quando non era rotto del tutto. Quindi in dormiveglia attendeva l'ultima corsa dell'ennesimo autobus che lo scaricava ai piedi della salita dove in cima abitava finendo per addormentarsi sul piatto di una cena fredda lì oramai da ore ad aspettarlo invano.

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Dall'86 all'87 assolve alla leva, allora obbligatoria, prima come allievo ufficiale in Artiglieria pesante a Bracciano, quindi nella compagnia mortai pesanti nel corpo dei Bersaglieri del primo battaglione “la Marmora” a Civitavecchia dove in libera uscita si recava presso l'A.S. Ginnastica Civitavecchia praticando la ginnastica artistica non essendoci allora scuole di Arti Marziali di rilievo nella zona, dato che nel suo corpo militare si praticavano per addestramento salti con capriole passando in mezzo a cerchi accesi con il fuoco.

Rientrato a Roma guidò spesso i riscaldamenti nella sua scuola di Siu Lam ma non essendoci alcuno spazio per cominciare a guadagnare qualcosa dall'insegnamento, pur avendo oramai maturato esperienza e titoli per farlo egregiamente, fu costretto nell'88 a “emigrare” fondandone una propria ad Urbino. Tuttavia fino al '93 continuò a partecipare a seminari e stage di formazione a porte chiuse per gli istruttori della sua scuola madre con la pluricampionessa cinese Li Rong Mei che in breve arrivò alla dirigenza del settore di Arti Marziali cinesi stili interni dell'allora Coni-FiTaK, poi mutuato in FiWuK. Lei.. bellissima nelle forme e movenze, aggraziata e dal fah jin dirompente gli insegnò tutto il Wushu moderno ed il Taiji Yang rivoluzionando completamente il suo sistema e metodologia di allenamento del tradizionale maturato fin li, radendo praticamente al suolo la sua scuola allora, la "Shaolin Kung Fu Urbino", spaventando con le sue farfalle con avvitamento cadute in spaccata e kipp per tornare in piedi da terra e qualità atletiche, tutti i suoi allievi di un tempo. Ricominciò dunque per l'ennesima volta da capo mentre molti dei suoi fratelli di kung fu di allora continuarono sul più redditizio e comprensibile filone del combattimento e forme elementari. Non potè che ricominciare da capo, dato il suo amore a prima vista per il Wushu, questa volta andando a lavorare con i bambini ed allenando gente che una volta adulta ancora lo ringrazia e rimpiange quei tempi fecondi, pur nella totale assenza delle istituzioni locali, nel video che troverete su YouTube del '98 si potranno apprezzare i risultati del lavoro di tutti quegli anni.

Di allora ricorda le pagine e pagine di esercizi dattiloscritti e volumi e volumi di appunti delle forme codificate da gara che scriveva al rientro ad Urbino da tutti i suoi weekend romani passati all'Acqua Acetosa od a Vigne Nuove nei vari seminari ed allenamenti.
In quegli anni la pratica era febbrile: iniziava un passaggio di spada con il sole alto sullo zenit e via via entrava nel movimento dando forma ad una delle centinaia di sequenze che componevano quella di turno studiata fintanto che uscendo dalla “trance” si accorgeva che il cielo era buio pesto con una luna alta nel cielo che gli illuminava lo spazio circostante dei monti delle Cesane, su di una collina difronte ad Urbino ove appunto abitava.

Nel 1993 si sposò e fu costretto ad abbandonare la scuola romana e la sua prima maestra cinese, in vista della nascita del suo primo figlio: non potendo più versare integralmente metà del suo incasso alla sua scuola romana e l'altra metà al maestro di Karate di Urbino che “ospitava” i suoi corsi al "mattatoio" di allora, che pur riceveva gratuitamente dal comune; infine c'era l'iscrizione al CONI Fitak a spazzolare via il resto degli spiccioli (un milione di lire all'anno + corsi di aggiornamento e trasferte). La logica tuttavia era sempre la stessa, che dei politici corrotti, provenienti da ambiti clientelari e nemmeno atleticamente dotati, spesso con panze ragguardevoli, decidessero in base alle convenienze i programmi tecnici negoziando tra di loro quali forme e chi le dovesse insegnare gestendo quel flusso di denari senza promuovere l'unione e collaborazione tra i tecnici e le amministrazioni locali formando delle linee guida con prototipi di domande per gli spazi od organizzare eventi e penetrare nel tessuto locale facendo vera promozione efficace e mettendo in contatto i loro tecnici con le stesse per creare le condizioni ove allevare e portare all'eccellenza i loro atleti (unica eccezione GianFranco Baraldi della Polisportiva S. Rita di Modena che con il suo tecnico di eccellenza Xu Hao mi ospitò sempre gratuitamente per completare il programma di Wushu inizialto con Li Rong Mei e con i quali presi il diploma ufficiale di Istruttore nella "neonata" Coni-FiWuK).

Tornando ai suoi primi anni di insegnamento ad Urbino oltre alle pratiche massacranti di 3 ore per 3 volte alla settimana, per i due restanti giorni della settimana si recava agli allenamenti di Ki Aikido della scuola Ki-No-Kenkyukai di K.Yoshigasahi tenuti da un suo allievo Renato Bertini a Fossombrone; ed al tiro con l'arco al Gallo di Petriano ove allora viveva anche un'atleta nazionale di altissimo livello, Elena Forte, conseguendo un terzo posto ai regionali di Chiaravalle nel '95; infine in Cesane da un monaco Tibetano a far meditazione Lama Yulu Trulkurimpochè e per finire da uno sciamano messicano per la cui causa benefica dell'acquisto di una barca per pescare più lontano, si era organizzato l'evento/manifestazione del video del '98 .

E' del '93 inoltre il suo primo contatto con un maestro di stili interni Li Xiao Ming con il quale in seguito studiò i primi sei suoni risanatori della MTC; infatti pur avendo già praticato ed insegnato il Tai Chi Yang, non gli erano ancora stati insegnati i segreti di quegli stili interni con il passo dei cinque animali, molto vicino allo Xing Yi Quan anche se non finalizzato al Fah Jin (emissione marziale della forza) ma all'accumulo dell'Energia Vitale (Qi) per tesorizzarla attraverso movimento respiro ed intenzione coordinati alla visualizzazione, fine di tutte le pratiche Qigong. Così lentamente dalla condizione di super allenamento che lo aveva quasi costretto a fermarsi, iniziò un inesorabile e proficuo processo di recupero cominciando a comprendere le discriminanti che provenivano dal mondo dello Yoga che erano poi state integrate negli esercizi taoisti di BaTuo dando origine alle Arti Marziali cinesi attraverso Bodhidarma.
Nel '96 nasce il suo secondo figlio; costretto a rinunciare al tiro con l'arco, la sua fervente pratica continua ad arricchirsi del suo primo contatto con i leggendari monaci di Shaolin verificando l'efficacia e la validità del suo sistema e metodologia di allenamento a cui era arrivato dopo l'apporto del Wushu, affinando nel tempo le pratiche acquisite dalla sua sorella maggiore insegnante di Yoga Kundalini Marina Caporale presso l'allora Mandala di Piazza Argentina a Roma, e quelle del suo migliore amico Pietro Catania maestro Yoga della FBU di piazzale Flaminio, sempre della capitale, nonché dei maestri di Gatka della scuola Sikh americana a Loches (F) e col maestro Xu Hao ed il suo assistente Francesco La Porta con i quali aveva completato la sua formazione nel Wushu esterno e del Taiji Quan stile Yang con la forma 48.

Dopo circa 25 anni di duro lavoro e pratica costante un bel giorno si accorse stupefatto, dopo esser riuscito ad aprire tutte le vertebre della sua colonna, le sue articolazioni delle anche, riuscendo a fare loto, spaccate laterali e frontale nonché le spalle, che ora "magicamente" nel movimento tutti i suoi segmenti corporei si erano come compattati in un tutt'uno armonico, percependo finalmente per la prima volta sullo sfondo sottile del gesto tecnico quella sensazione sottile psicofisica che sottende alla contrazione muscolare "Yang" che i cinesi chiamano Ch'i - Chi - Qi - Ji ..

Dall'Aprile dell'anno successivo (il '97) incontra finalmente quello che sarebbe diventato il suo unico ed incommensurabilmente alto riferimento per tutto il resto della vita: il Maestro Yang Lin Sheng. -Lo seguì ciecamente per oltre 12 anni apprendendo tutto il suo sistema di Kung Fu Wushu interno, compreso il Taiji Chen della sua scuola, che fu chiarificazione e coronamento definitivo degli infiniti pezzi del variegato puzzle che compone l'Universo taoista delle Arti Marziali cinesi; aveva acquisito infatti oramai da decenni la capacità di “filmare” le sequenze delle forme mentalmente, rappresentandosele in 3D, riuscendo a praticarle mentalmente, nonché quella di decodificare il linguaggio simbolico /immaginifico /corporeo, empatizzando con il lavoro interno del maestro, finché avvenne quel "passaggio di fiammella" che tutte le tradizioni riportano: quando l'allievo dopo aver scoperto la propria via che gli indica il suo maestro, avendone assimilato la quintessenza, DIVENTA esso stesso la Via, svincolandola oramai dai limiti di un qualunque essere senziente allineandsi e connettendo ciò che resta del proprio io al “Sé”: il maestro interiore che ciascuno riceve nel profondo del proprio cuore dalle profondità misteriose ed impenetrabili del Tao.

Quando il suo Gran Maestro Yang Lin Sheng fece ritorno in Mongolia a Baotou con tutta la sua famiglia, mArco continuò sperimentando e raccogliendo altre esperienze, tra cui la terza versione dei sei suoni risanatori dalla sinologa Giulia Boschi di Roma la più accreditata in Cina, dopo la seconda studiata direttamente da Xu Gu nel Wudangshan, completando la sua formazione di Qigong medico interno iniziata dal prof Li Xiao Ming a Urbino.

Nel 2009 ebbe infine l'onore di partecipare al matrimonio del figlio del suo maestro in Mongolia e di scambiare forme e tui shou con la notevolissima numerosa e variegata scuola ASKT cinese, recandosi quella stessa estate in pellegrinaggio nel WudangShan ove apprese il "Wushu del respiro": punta di diamante dell'intero sistema taoista.

mArco ha tenuto seminari dai Pirenei a Cadaques in Costa Brava fino a Salonicco; oggi è ripartito nuovamente da zero fondando il "Tempio del Taiji” a Pergola nell'estremo Sud della provincia di Pesaro Urbino, sulla cima di un colle a 500 mt. di altitudine con vista meravigliosa sull'appennino ed il monte Catria, ritirandosi dal mondo in un luogo magico avvolto da un antico uliveto, da cui porta avanti i suoi i nuovi allievi in erba di Gōngfu Wushu interno cinese.




Stiamo formando un gruppetto di poche persone motivate per ripartire dopo il Covid, con il Qigong e Tai Chi Chen a Pallino di Urbino. Ci stiamo orientando sulla giornata del Venerdì in fascia pomeridiana, se sei interessata, aspettiamo una tua tempestiva comunicazione per eventualmente fissare gli orari più adatti anche per te. PASSATEPAROLA! Grazie mille! mArco 🙏


Ogni pecca troviamo nella mancata perfezione della nostra armonia divina, se ascoltata fino in fondo,
può divenire la porta di accesso alla realtà, di per sè inclusiva di ogni altro essere senziente del pianeta.

mArco
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