Dall’Arte di nutrire la vita


“… È’ infatti solo quando il corpo è rilassato che gli organi interni si assestano, il sangue fluisce liberamente e si attuano sia un coordinamento effettivo dei muscoli («i muscoii sono all’unisono») che il controllo energetico. Non si deve mai esercitare forza violenta perché crea tensione ostacolando così la circolazione del “Qi” ed esaurendo il fisico.

Wang Xiangzhai scrisse:

«Gli Esercizi del Palo Eretto mirano a sviluppare forza dalla non forza ( non sforzo), movimento dal non movimento e movimento rapido dal movimento lento. Quanto più rilassato è il corpo, tanto più veloce è la circolazione del sangue e maggiore la forza sviluppata. Se si esercita forza irruente, invece, si crea tensione e il corpo perde la sua flessibilità spontanea, spesso fino al punto di ostacolare il flusso del sangue. Questo tipo di forza (da rilassamento) è in genere senza “forma” (Xing) e tipica dello spirito (Shen). Se si usa la forza della “forma”, allora si perde la natura intrinseca del movimento... . Quando il corpo è il più rilassato possibile, lo spirito è completamente raccolto; perciò anche se la forma può sembrare meschina e indolente, la mente è agile». (Di conseguenza lo saranno il Qi e Li - forza fisica coordinata - che dipendono da essa: Yi).

Come si può raggiungere tale rilassamento? A causa di azioni artificiali e di riflessi condizionati, molte parti dell’organismo umano sono indebitamente in tensione per tempi molto lunghi. Tali tensioni non si eliminano facilmente: perciò si deve imparare a rilassarsi. All’inizio della pratica, si deve usare coscientemente la mente per rilassare dapprima la testa, poi il volto, il collo, le spalle, giù fino alla dita dei piedi. Durante la pratica, occorre ricontrollarsi frequentemente, sforzandosi di rilassare le tensioni che sorgono, ripetendo ogni voita, se necessario, tutto il processo. In questo modo si potrà con costanza raggiungere un alto grado di rilassamento. Chi trova particolarmente difficile il compito, . può aiutarsi con l’espressione facciale, cioè adottando un’espressione del volto calma e composta, sorridente o meno, come se si fosse estremamente soddisfatti.

Naturalmente, rilassamento rimane sempre un termine relativo.

Mantenendo una posizione eretta fissa non si può essere completamente rilassati come da sdraiati. Si deve essere «rilassati ma non flaccidi, concentrati ma non rigidi», sentirsi il più possibile a proprio agio pur mantenendo la corretta posizione. Si riesce a percepire quando si raggiunge questo stato perché ci si sente, secondo le parole di Wang Xiangzhai, «come piacevolmente alticci o come se si stesse facendo un piacevole bagno in acqua calda». Si ha l’impressione di fluttuare nell’aria con la pressione atmosferica che spinge da ogni lato e con la struttura scheletrica in così perfetto allineamento da rimanere in quella posizione senza nessuno sforzo, coi “muscoli appesi alle ossa come vestiti sull’attaccapanni”.

Concentrazione e stato di quiete

«Entrare nello stato di quiete» è un obiettivo comune a tutte le forme di Qigong. In generale, quanto più profondo è questo stato, tanto più efficace è la pratica. L’ideale è uno stato in cui la mente è completamente calma, non disturbata da distrazioni casuali con l’attenzione limpida e concentrata. Tale stato è ovviamente collegato intrinsecamente col rilassamento del corpo, influenzandosi a vicenda, e serve anche per sviluppare il grado di pazienza e di costanza necessarie per la lunga pratica. A un livello superficiale, la mente umana ha generalmente periodi di calma e periodi di riflessione. A un livello profondo, è quieta e dimora in uno stato di completa auto-dimenticanza, dove sembra non esserci né mente o corpo all’interno né mondo all’esterno. Eppure l’attenzione diventa estremamente lucida e vigilante, molto sensibile verso l’ambiente ma non disturbata. Questo è lo stato più vantaggioso per nutrire una buona salute e per sviluppare una forte coscienza combattiva.

I seguaci taoisti e buddisti svilupparono un gran numero di metodi per calmare la mente e per concentrare l’attenzione. Wang XiangZhai però, come molti altri prima di lui, sottolinea che ogni metodo adottato deve essere il più naturale e semplice possibile, “senza mai né restringere né eccitare troppo la consapevolezza…”


Tratti da pag 63 e 64 dell'ARTE DI NUTRIRE LA VITA (Gli esercizi del palo eretto) QIGONG di Wang Xuanjie, J. Moffet
Edito dalla casa So-Wen JACA BOOK (110 pag.)

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