Wudang Shan 武当山
patria del Kung Interno

- La Vera essenza delle Arti Marziali -

Che legame intercorre tra Lao Tzu, ovvero il padre del taoismo, il buddismo C’an o Zen che dir si voglia, e le Arti Marziali nate a Shao Lin nella loro versione originaria ed "esportate" in tutto il mondo nei millecinquecento anni seguenti.
Ray Grigg nella sua prefazione esordisce: “Lo Zen è Taoismo mascherato da Buddismo.(... ) Gli scritti formativi del primo Taoismo sono sostanzialmente gli insegnamenti Zen.” Questo perchè nel 527 d.C. un monaco indiano nativo di Kanchipuram vicino a Madras, di nome “Bodhidharma in indiano: nome che deriva da bodhi che significa”verità” e dharma, ”insegnamento” - in giapponese: “Daruma” ed in cinese Pu-ti-ta-mo”(Ernest Wood) fuse i suddetti due filoni preesistenti. Più semplicemente: Ta-Mo’, nato nel 470 d.C. e morto nel 543, giunse in Cina ed in particolare a Shaolin. L’importanza di questo personaggio sta nel fatto che esso era il ventottesimo patriarca del buddhismo: discendente e depositario diretto del processo essenziale con cui il Budda raggiunse l’illuminazione, nonchè fondatore e primo patriarca del buddismo C’an cinese che diverrà lo Zen nella tradizione giapponese.
A Shaolin (incontrato per caso da Yang XuanJi un cinese di Loyang, nell’Honan moderno tra 516 d.C. e il 528) fuse la pratica taoista del medico Hua Duo (vissuto al tempo dei 3 regni 220-265 d.C.) con quella della meditazione del buddismo C’an dando origine a tutte le Arti Marziali a noi note con il termine Kung Fu, Viet Vo Dao, Judo Karate Aikido, Tae Kwon Do ecc.. in Cina invece note complessivamente con il termine: “WUSHU”. Riguardo al suo insegnamento: tutte le testimonianze della biblioteca di Shaolin andarono bruciate nel 1928 ma tramandate oralmente dai pochi maestri ancora viventi. Xong YiXiang è uno di questi che ha provato a rivelarci il significato degli insegnamenti di Ta Mò.”Ci ha detto che è stato lui (Bodhidahrma) ad introdurre in Cina la nozione di WU-DE o virtù marziale, cioè qualcosa che comprende le qualità della DISCIPLINA, del LIMITE, dell’ UMILTA’ e del RISPETTO PER LA VITA UMANA. Per dirlo a parole sue: “Prima dell’ arrivo del Da-Mò, i cinesi di Shaolin che praticavano le arti marziali, s’allenavano soprattutto a combattere e si comportavano da prepotenti con i più deboli. Il Da-Mò ha portato il Wu-Dè, cioè l’insegnamento che il vero significato delle Arti Marziali è la cura dello sviluppo spirituale e della salute fisica e non il combattimento!(H.Reid M.Croucher)”- Quanti maestri dimenticano il fine del loro insegnamento perché sanno che è più redditizio dare allo studente ciò che cerca sfogliandolo come un carciofo con i biglietti da 20€ al posto delle foglie ... -
Nel documentario su Shao Lin di Marina Blasi del 9/4/’95, il priore del monastero nell’intervista dice: “Ta-Mò non insegnava con le parole ma lasciava (secondo quella che poi è divenuta la prassi nello Zen) che l’insegnamento passasse da cuore a cuore. Una volta sola usò le parole e disse: ”I cuori PURI possono conoscere la VERITA’; "TUTTO E’VUOTO"; - se il cuore è quieto e duro come la roccia; se il cuore non ha desideri ed all’esterno si ferma il destino, allora si può dire di aver completato la conoscénza”.
-E' proprio da questo ceppo originario dello Shaolin Quan (Quan / Chuan sta per Boxe, Stile o Sistema) che intorno al 1270 d.C., durante la dinastia Song, un monaco taoista di nome Zhang San Feng ( in Wade-Giles: Chang San Feng; in Cinese: 張三丰; in pinyin: Zhāng Sānfēng) diede origine allo stile supremo del TaiJi Quan o Tai Chi Chuan: proprio nelle montagne del Wudang Shan alle quali si attribuisce tuttora la maternità degli stili interni, contrapposta spesso alla paternità di quelli esterni di Shaolin. La componente fondamentale che li contraddistingue e differenzia è sostanzialmente la matrice Taoista del primo e Buddista del secondo; il principio Wu Wei - del primo - od estremo rilassamento nel combattimento: principio femminile dello Yin portato alla massima espansione; contro quello maschile estremamente Yang e virile dello Shaolin che tuttavia in natura è stato dimostrato perdente dai principi taoisti: come la roccia si sgretola sotto l'azione erosiva del mare, od il marito che finisce a farsi gestire la vita dalla moglie poichè non ha più forze per continuare a lottare usando, invece di preservare, il principio maschile come un tesoro e che invece, così facendo, lentamente ed inesorabilmente si esaurirà perdendo infine anche il rispetto della medesima ...
Da Chang San Feng, per concludere, prese origine dunque il Tai Chi ( Taiji) dello stile Chen, anche se dopo molto tempo dalla sua presunta morte.
Poiché non venne mai trovato il suo corpo, la leggenda lo annovera a pieno titolo tra gli immortali taoisti che hanno raggiunto l'illuminazione.
Quest'estate mi sono recato personalmente a praticare ed in pellegrinaggio ai numerosi templi nel Wudan Shan ed in particolare a quello a lui dedicato, non molto distante dalla piazzola alta delle corriere, quella destra della mappa di quello che è divenuto: patrimonio dell'UNESCO, regno supremo, punto d'incontro e scambio tra tutti i praticanti di stili interni del mondo

testi e foto diritti riservati - M.C.


Marco Caporale Wudangshan China 2009

Xian Long Zhuang dell'Yi Quan/ Dachengquan


sancta sanctorum buddhista sulla cima delle montagne del Wudang Shan China

Il WudangShan ove nacque il Tai Chi Chuan/TaiJi Quan (Chen)



i cinque elementi dell'alchimia interna taoista
Stili di Kung Fu Interno
Vista dall' alto del Monastero Taoista  Wudang
dimostrazione con armi all'interno del tempio
L'ascesa al monastero legendario ...
wudang kung fu Pesaro Gradara
"Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E' nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere 'superato'.

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell'incompetenza. L' inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito.

E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro.

Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla."


Albert Einstein
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