"Che la vita sia un costante risveglio, che la visione acceda all'invisibile... all'uno e al molteplice... a ció che veramente vive e che é dappertutto."
Alessandra


Alessandra Caporale
antropologa, che lavora per la coesione sociale, l’intercultura e salute comunitaria attraverso diversi strumenti tra i quali lo shiatsu e il movimento. Formata in Shiatsu Contact, Salute Ayurvedica e Abhyanga Yoga, vive ed opera a Barcellona dal 2003. E' la ideatrice e realizzatrice dell'evento, ci ha accompagnato nella possibilitá e modalitá di centratura abbandonando il mentale "nell'acqua del lago.." e chiedendo, dopo aver "visto" il corpo dell'altro, il permesso a quello di entrare per poterlo accompagnare in livelli più profondi di consapevolezza, individuando e prendendo coscienza insieme e rispettando eventuali resistenze e blocchi adattivi instaurati per la sua sopravvivenza che limitano l'esperienza del cammino verso la pienezza del Sé.



Federico Caporale
artista, danzatore, danzamovimentoterapeuta. Conduce laboratori espressivo-creativi attraverso la danza. Formatore e supervisore in Danzamovimentoterapia nelle scuole di Arti Terapie Artedo. E' stato il creatore del gruppo vero e proprio dall'insieme degli individui appena arrivati dalle terre più disparate (Finale Ligure, Bologna, Roma, Barcellona, Perugia, Urbino). Ci ha poi condotti al radicamento a terra in un percorso di connessione, presenza, ed espressione corporea e canora, sostenuto dal gruppo: comunicandoci operativamente l'esperienza della famiglia (allargata) come la si vive in altre culture ancestrali come in Africa e Brasile, trascinandoci in una spirale alla quale nessuno ha potuto sottrarsi anche con l'uso delle percussioni, strumento potente che usa con maestria per mandare letteralmente in trance persone che nella dimensione ordinaria risultano rigide e bloccate.



Marco Caporale
45 anni dedicati alle Arti Marziali come via evolutiva di autoconsapevolezza attraverso il Kung Fu Wushu Shaolin e gli stili interni cinesi del Tai Chi Chuan, Xing Yi, Bagua, Yi Quan, Qigong dei sei suoni risanatori. Ha condotto le classi di Qigong mattutine utilizzando posizioni provenienti dall'Yi Quan, lo Xing I Quan ed il Bagua Zhang, le respirazioni ed il modo di lavorarle del WudangShan e nelle pratiche di mezza mattinata il Pu Fa o lavoro di gambe e spostamenti del Kung Fu Wushu interno ed esterno, il lavoro in coppia del Tui Shou (mani che spingono) nonché i principi dell'Irimì e Tenkan della retta e cerchio applicati ad un attacco di pugnale all'addome.














 














 










 





 




 

 

































 


















Era stato chiesto a ciascuno di portare qualcosa che lo rappresentasse da mettere all'interno del cerchio di condivisione affinchè ciascuno dei partecipanti potesse essere incuriosito e si aprisse all'altro annusandone la sua essenza mostrando similitudini con la propria giustificando il perché aveva scelto proprio quell'oggetto. Occasione e spunto per aprirsi e lasciare qualcosa di se che aprisse alla dimensione della riflessione sul senso di quanto si era sperimentato in quei giorni fitti e densi di attività, condivisione, recupero della fiducia nel contatto e autenticità.
Questi erano gli oggetti portati.

















LA PROPOSTA

Secondo la Medicina Cinese l'essere umano é attraversato da sei coppie di meridiani che regolano tutte le funzioni vitali e animiche e che corrispondono a tre fasi cicliche della vita: LA CASA, la base di ció che riceviamo e la coscienza di ció che siamo; IL VIAGGIO, il desiderio che porta all'azione; LA REALIZZAZIONE, la capacitá di metterci in relazione con ció che é fuori di noi permettendoci di realizzare la miglior versione di noi stessi.

Ispirandoci a queste tre fasi, durante il workshop, attiveremo lo strumento del corpo-anima su questi tre livelli:

* la coscienza di sé;
* le sensazioni e il desiderio;
* il contatto con sè, con l'altra/o e con il gruppo.

Attraverso pratiche e arti diverse del corpo, vogliamo proporre esperienze corporee che ci permettano di sentire, toccare e riconoscere i limiti e le frontiere del corpo, mettere le convinzioni e le aspettative a riposo e attivare le sensazioni.
Attivare l'ascolto, per poter rispettare i propri reali desideri (di silenzio, comunicazione, scambio, contatto, apertura, chiusura..) cosí come sorgono in ogni momento. I diversi linguaggi e strumenti che metteremo in gioco serviranno ad affinare l'ascolto di sé, dell'altra/o e del gruppo per riconoscere le nostre paure e dargli un valore, ma senza lasciare che queste ci blocchino.
Esploreremo l'aggressivitá e l'assertivitá, l'oppozione e la cedevolezza. Sperimenteremo la differenza tra lo stare in guardia e il fluire con l'altra/o. Ci connetteremo con l'energia sottile che scorre tra i corpi e che espande i confini della comunicazione.

Tre giorni per accordare lo strumento corpo per ascoltarlo e risuonare con l'energia del gruppo, nel gioco, nel movimento, nel contatto, nel respiro, nella voce e nella danza.




Ringrazio di cuore i miei due fratelli per aver voluto e sostenuto fino all'ultimo l'iniziativa avendo io appena traslocato, questa bellissima esperienza è divenuta dunque parte integrante e spinta propulsiva per me ad iniziare questa nuova fase della vita, tornando alla Natura che non aveva mai smesso di chiamarmi.
Voglio dedicare questo evento agli altri due nostri fratelli che non ci sono più: Marina (maestra di Yoga Kundalini) e Francesco (maestro di Shiatsu).



Prof. Marina Caporale - insegnante di Kundalini Yoga presso il centro "Mandala" all'epoca in Piazza Argentina a Roma.


Il maestro di Shiatsu Francesco Caporale mentre consegna il diploma di shiatsuka ad un suo allievo.

Namastè,
mArco
Considerando tutti gli esseri senzienti superiori persino alla gemma che esaudisce i desideri
di realizzare il fine supremo, possa io costantemente prenderli a cuore.

Quando mi trovo in compagnia di altre persone mi riterrò sempre inferiore a tutti
e dal profondo del cuore li avrò cari e supremi.

Vigile, ogni volta che sorge un difetto mentale che metta in pericolo me stesso e gli altri
lo affronterò e lo eliminerò senza indugio.

Vedendo esseri di natura malvagia sopraffatti da azioni negative e gravi sofferenze
terrò care tali rare creature come se avessi trovato un prezioso tesoro.

Quando altri, per invidia, mi tratteranno ingiustamente, mi insulteranno o faranno cose simili
accetterò la sconfitta, ed offrirò la vittoria ad altri.

Quando qualcuno che ho beneficato ed in cui ho riposto grandi speranze
mi infligge un grave danno, lo considererò il mio santo maestro spirituale.

In breve, direttamente e indirettamente, io offro ogni beneficio e felicità a tutti gli esseri senzienti, mie madri;
possa io in segreto farmi carico di tutte le loro sofferenze e azioni negative.

Possano essi non essere mai contaminati dai concetti causati dalle otto preoccupazioni mondane,
e consapevoli che tutte le cose sono illusorie
possano tutti loro, privi di attaccamento, essere liberati dalla schiavitù.

Le otto strofe della trasformazione del pensiero di Ghesce Langri Thangpa
traduzione a cura di Lama Thubten Zopa Rimpoche (Cambiare la mente, Pomaia, Chiara Luce, 1996)
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